martedì 8 luglio 2008

Ogni cosa è illuminata ****


Saranno le vacanze estive, sarà che ho tanto tempo libero, sarà che sono troppo pigra per sgomberare la mia terrazza e dare alla mia carnagione un colorito adeguato alla stagione, fatto sta che leggo molto. Questo libro mi è stato consigliato dalla mia bibliotecaria. Sapendo che parlava di Shoah ho pensato Oddio!!! Tuttavia, per non essere sgarbata, ho ringraziato, preso il libro e sono andata vai con il proposito di leggerlo -forse- in inverno, quando l'umore più si presta alla tragicità.

Non so come sia successo. Forse la copertina colorata. Però ho iniziato a leggerlo. E mi ha conquistato. Il linguaggio sgrammaticato del co-protagonista, alias narratore. Le incursioni al limite dell'improbabile nel passato della storia di famiglia. Un libro leggero, direi divertente, che all'improvviso ti colpisce come un pugno nello stomaco col dramma. Dramma vero, senza retorica e autocommiserazione. Dramma punto. Dramma di chi è vittima e dramma di chi è innocente carnefice, costretto a scegliere. Dramma delle persone vere, quelle che i gesti eroici esistono spesso solo nei film, quelle che non vogliono morire e soprattutto non vogliono veder morire chi amano. Dramma reale, insomma, in una cornice colorata e paradossale, bel libro, ben scritto, scrittura destrutturata (e io adoro la scrittura detsrutturata).


Valutazione ****

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io ho visto il film, mi è piaciuto molto, soprattutto lui e la sua collezione per non dimenticare. Ma non sono riuscita a capire perchè il nonno quando è sopravvissuto all'esecuzione è andato via senza dire una parola.

Grazie per i complimenti sul blog (tigre87.giovani.it) ma è un vecchio blog con tante emozioni che voglio lasciare da parte e quindi non lo aggiorno più.

Se vuoi aggiungimi su msn, ho poco da fare e mi annoio molto.

tantafortuna(at)inwind.it

Anonimo ha detto...

dimenticavo: dopo questo tuo post sono molto curiosa di leggere il libro di "Ogni cosa è illuminata"