giovedì 3 luglio 2008

La signorina Else****



Premessa: lettura obbligata, compiti delle vacanze di tedesco. Premessa2: odio le letture obbligate, anche quando sono nel periodo delle vacanze - o forse soprattutto. Leggere i Malavoglia in luglio secondo me è semplice masochismo... non lo commetterò, infatti. Tornando a noi. Di questo autore avevo letto- e amato- Doppio Sogno, che frugava i limiti tra realtà e fantasia, inconscio e conscio... un suggestionato da Freud, questo autore dal nome così stano (in tedesco Schnitzel, che ha un suono estremamente simile, significa bistecca). Ho amato questa lettura, fin dalle prime pagine. O forse fin dalla copertina, dove campeggia un dettaglio di Klimt, una distinta signorina in capelli scuri e abito bianco, altera, come si definirà la stessa Else. Mi ha stupito la capacità di quest'uomo (uomo!) di penetrare così bene, così a fondo nelle psiche di una ragazza, Else. Non voglio parlare del quadro della società decadente, dello scontro tra moralità, denaro e sesso, niente di tutto questo. Solo la finezza nel seguire i pensieri briglia sciolta di Else, la verosimiglianza del personaggio nelle sue contraddizioni, nel suo orgoglioso narcisismo, nella sua imperscrutabilità, nel suo barcollare tra desiderio ( di ricchezza, di amore, di libertinaggio) e valore morale, tra la consapevolezza del suo valore e l'uso strumentale di sé. Mi sentivo un po', mi sentivo molto Else, e non solo per la tecnica narrativa, ma perché ha la mia età, e perché rispecchio su di me i suoi pensieri, i suoi piccoli accorgimenti (accavallare le gambe per nascondere il piccolo buco nella calza... guardare qualcuno intensamente per capire che effetto fai...) e i suoi pensieri mi sono, in un certo senso, familiari.
Valutazione ****

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