giovedì 25 settembre 2008

And if you're so clever, why are you on your own tonight?

Povero blog abbandonato e dimenticato. Non sono tipa da blog. Non ho costanza, e, spesso, nessuna voglia di un pubblico. La mia fidata Moleskine è l'unica stabilità, è lì che finiscono sempre a parare le mie parole.
Che poi avere un blog è un puro esercizio di stile. Questo blog, in particolare, è pura esposizione. Lo faccio per me stessa e nient'altro, visti i pochi visitatori. No, non ho voglia di stringere contatti via etere. Impegnativo. Lascio un commento ogni tanto, e faccio sì che siano sinceri, che siano significativi.
Lascio una scritta... pensieri alla rinfusa, pensieri di un quasi autunno, sono di ieri.


Giorni di nuvole, passati a credere ciò che non sono. Giorni di pareti e di cieli chiusi. Ci sono cose che nessuno mi darà -e non parafraso Fabri Fibra-. Il caldo avvolgente di un maglione non vince il freddo sotto la pelle. Ci sono freddi che nessun fuoco sa vincere. Considerazioni sparpagliate. Sono materia nell’anima del mondo, snodabile braccio dell’Io e, insieme, inspiegabile non Io. Sono nelle tombe delle elegie campestri, sono il Milton potenziale… celestial fire, sacra ispirazione. A me, a me. Puzzo di solitudine stantia come una vecchia casa. Ragnatele sul mio animo sensibile. Avere le facili passioni dei romantici… i dolori della giovane V. rinnego mio padre e rifiuto il mio nome. What’s in a name? Whic we call rose with any other name wuold smell as sweet. E io, io profumerei allo stesso modo? Un nome è come un indirizzo non cambia te, ma cambia il modo di te. E quello che sono qui con questo nome in nessun altra vita lo sarei. Giorni di nuvole… cicale sui campi di grano, sole dorato, spighe dorate, mondo dorato. Welcome to the Arcadia, baby.
Emozioni anestetizzate. I just want to fall in love. Così semplicemente vero…

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